giovedì 3 novembre 2016

Gauguin non c'entra nulla con l'orecchio mozzato di Van Gogh

Sul gesto di automutilazione di Vincent Van Gogh probabilmente sono stati spesi fiumi in piena di parole, pensando che l'atto estremo, il più famoso della storia dell'arte nel suo genere, fosse scaturito in seguito ad una lite con il collega francese Paul Gauguin ma, forse, non è così.

Infatti, fino ad oggi si è pensato che, dopo aver ricevuto la notizia delle nozze Van Gogh avrebbe avuto
un diverbio con il collega Gauguin al termine del quale l'olandese avrebbe reciso il suo padiglione destro con un rasoio.

Tuttavia Martin Bailey che, come riporta anche Repubblica, in un suo libro dal titolo Studio of the South. Van Gogh in Provence avrebbe trovato le prove che il gesto sarebbe scaturito dalla notizia di matrimonio del fratello e non dal litigio. Dunque, secondo le fonti, l'artista avrebbe ricevuto una lettera nella quale si annunciava il matrimonio del fratello consegnatagli il 23 dicembre 1888. Nello stesso pomeriggio si verificò il litigio tra i due artisti che condividevano lo studio di lavoro.

Quello che davvero però preoccupava il pittore olandese era il fatto che il matrimonio del fratello poteva impedire a quest'ultimo di continuare a mantenere l'artista anche se, come si sa da fatti noti, all'interno della busta Van Gogh aveva trovato del denaro e la richiesta della benedizione per l'unione.

Considerando che Jo, la futura moglie del fratello minore dell'artista, lo aveva già rifiutato una volta Vincent aveva deciso di prendere esempio tagliandosi l'orecchio e andando a consegnarlo ad una donna, probabilmente una prostituta, come pegno d'amore. Un pegno che gli è costato un soggiorno in isolamento durato mesi, nei quali molti delle sue opere migliori sono state confezionate.

Tuttavia la depressione di Vincent può evincersi anche dal fatto che, in seguito al suo estremo atto, anche i giornali locali che hanno deciso di occuparsi della storia, avevano sbagliato il nome o addirittura il paese d'origine dell'artista convincendolo del suo, fin ad allora, scarso successo.
Pochi mesi dopo Vincent si è trasferito ad Auvers - cittadina a nord di Parigi - dove ha trascorso gli ultimi anni della sua tormentata vita. Anni durante i quali diventa marito di Jo, sua cognata, in seguito alla morte del fratello, unione dalla quale avrebbe inoltre ereditato il letto matrimoniale raffigurato nella Camera da letto di Arles.

Insomma a quanto pare il gesto estremo del pittore e la depressione successiva sarebbero spiegate dall'instabilità economica e dallo scarso successo sia nel campo lavorativo che amoroso e non come si crede dal semplice litigio con il collega francese. Tutto questo almeno secondo lo studio di Bailey.

Fonte Repubblica

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