venerdì 6 novembre 2015

La Tattica di Oronzo

La Tattica di Oronzo è un libro per ragazzi scritto da Roberto Chirico e basato prettamente su una storia vera. I personaggi sono ragazzi con un passato burrascoso fatto spesso di dipendenza e isolamento sociale.
Il romanzo racconta la storia di una regata, alla quale partecipano gli ospiti dell'associazione di recupero 'Alba Mediterranea' che svolge le sue attività nel salento.

L'associazione, appunto, si occupa di accogliere e re inserire in società persone che hanno avuto problemi di dipendenza, attraverso un percorso di formazione basato su corsi di vela.
Attraverso questi corsi poi, i ragazzi ospitati e dunque anche quelli presenti nel romanzo, hanno avuto modo di partecipare alla ventisettesima regata Brindisi-Corfù.

Un simile progetto nasce, come un qualcosa che deve favorire l'acquisizione, da parte dei ragazzi coinvolti, di un senso di appartenenza ad un gruppo tanto eterogeneo quanto sinergico che solo attraverso il lavoro comune avrebbe potuto far navigare la barca. Un progetto psico-sociale che porta i ragazzi a trovare grande soddisfazione nel momento in cui, non solo trovano il calore del gruppo ma, riescono a vincere la regata dimostrando quanto sia importante vivere e condividere le proprie esperienze.

IL ROMANZO - L'idea nasce dalla volontà di raccontare e portare a galla le storie di quelle persone che buttano corpo e anima in quello che fanno senza ricevere la giusta gratificazione, si parla infatti dei volontari. A maggior ragione è importante il fatto che l'intera associazione 'Alba Mediterranea' sia costituita solo ed esclusivamente da volontari e, il fatto di voler rendere note il loro fare non fa altro che rendere il romanzo uno scritto di comunicazione. La storia narrata copre due giorni di navigazione ma il tempo della narrazione è evidentemente ampliato per poter focalizzare l'attenzione del lettore sul viaggio vero e proprio e non sulla meta da raggiungere. Altro punto fondamentale è rappresentato dalla direzione che il viaggio prende: verso est. L'autore stesso dice infatti che, per un salentino, navigare in quella direzione equivale alla riscoperta metaforica delle proprie origini.
Basilari per l'intero racconto risultano essere i caratteri di identità e socializzazione che vengono resi sotto il profilo fisico attraverso il mare e la barca. Il primo, per un salentino, non è altro che la casa e, come tale, rappresenta un turbinio di sentimenti tanto forti quanto indissolubili. La barca invece è simile alla socializzazione giacché la spinta del vento, per esser tradotta in movimento deve necessariamente essere sfruttata da un equipaggio che si muova in sincrono e che collabori.

Ultimo aspetto fondante è l'umiltà che caratterizza i ragazzi protagonisti del romanzo e che li ha poi accompagnati anche nella nuova vita intrapresa al termine della regata. Un romanzo di formazione, di comunicazione e di 'denuncia sociale' rispetto a quegli individui che lavorano 'nascosti' ma che valgono spesso più di quanto si pensi.
In conclusione una meravigliosa lezione di vita che forse tutti dovremmo quantomeno ascoltare se non apprendere.

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